Giuseppe Fracassetti nacque a Fermo il 19 agosto 1802, da Camillo Fracassetti e Teresa Cinughi de’ Pazzi di Siena. Compì i primi studi nella città natale, presso il ginnasio e il seminario locale. Nel 1817 si trasferì a Roma per studiare nel collegio Romano e nel collegio Capranica, ma dopo due anni tornò a Fermo, dove conseguì nel 1822 la laurea in utroque iure (in diritto civile ed ecclesiastico). Dal 1823 Fracassetti visse nuovamente a Roma, in qualità di avvocato e aiutante di Monsignor Juan Francisco Marco y Catalan, giudice della Sacra Rota e governatore di Roma. In quegli anni si avvicinò al mondo dei salotti e della letteratura: divenne membro di numerose accademie (Accademia dei Giovani Filomati, Accademia Tiberina e Arcadia, col nome di Licofrone Penejo), per le quali compose alcune liriche (come In morte di Canova, scritta nel 1822).
Nel 1827 tornò a Fermo, dove esercitò la professione di avvocato fino al 1845. Negli anni Quaranta e Cinquanta Fracassetti approfondì gli studi letterari, interessandosi in modo particolare alla produzione in lingua latina di Francesco Petrarca. Nel 1855, su sollecitazione dell’amico Cesare Trevisani, pubblicò sulla rivista fiorentina «Lo Spettatore» un saggio di critica dal titolo Sulla canzone del Petrarca che incomincia “Spirto gentil”. Il contributo diede a Fracassetti una certa notorietà, che lo spinse, nuovamente appoggiato da Trevisani, allo studio sistematico della prosa di Petrarca.
Nel 1858 pubblicò a Venezia la traduzione del trattato De ipsius et multorum ignorantia, dopodiché si dedicò all’epistolario petrarchesco, di cui si conoscevano solo traduzioni parziali (anche recenti, come l’edizione del 1820 a cura di Ambrogio Levati e le traduzioni di Ferdinando Ranalli e Giulio Perticari).
Fracassetti procedette allo studio delle precedenti traduzioni e della tradizione manoscritta e a stampa delle lettere, che rese necessaria la collaborazione di numerosi bibliotecari, archivisti, studiosi (di cui il carteggiodel Fondo ci offre testimonianza). L’esito delle ricerche venne dato alle stampe dall’editore fiorentino Felice Le Monnier: negli anni 1859-1863 pubblicò il testo latino delle Familiari e delle Varie (Epistolae de rebus familiaribus et variae), successivamente i quattro volumi di ‘volgarizzamento’ Delle cose familiari libri ventiquattro, lettere varie (1863-1867) e infine i due volumi Lettere senili di Francesco Petrarca (1869-1870). Il lavoro sulle epistole rappresenta la parte più nota degli studi di Fracassetti su Petrarca, fondati sulla ricerca di codici manoscritti, letture critiche e annotazioni alla sua traduzione (queste ultime, dal titolo Adnotationes, vennero pubblicate postume nel 1890 a cura di Camillo Antona-Traversi e del bibliotecario Filippo Raffaelli).