Metadati
Mittente: G. Valentinelli
Luogo: Venezia
Data: 04-03-1860
Precedente: 13-11-1856
Successiva: 20-05-1862
Consistenza: 1 carta

c. 141r
i. r. biblioteca Marciana

Venezia lì 4 marzo, 1860

Pregiatissimo Signore
Correami il dovere di attestarle la mia più grande gratitudine, tostoché io ricevetti, col mezzo del Card. Cicogna la me preziosissimo libro Francisci Petrarce Epistole ec, e tanto più dovea farlo sollecitamente, quanto m’era debito ringraziarla per la menzione ch’Ella ha fatto di me, che ben poco contribuii al suo lavoro. Mi ci trattenne però il desiderio di esaminare il lavoro introduttorio, desiderio reso più ardente dalla trattavi materia bibliografica. Ora la mi permetta ch’io francamente le attesti la mia compiacenza pel felice riuscimento dell’opera. La parte proemiale, o prima dei prolegomeni discorre spontaneamente, quanto si rapporta alle origini delle lettere, alle occasioni, alle raccolte fatte, vivente l’autore; donde la si apre di per se la via a discorrere dei Codici manoscritti, degli incunaboli e delle stampe successive. Buono davvero! Così avesse Ella potuto riempire una lacuna che mi ho scorta nei Codici padovani. Infatti la Biblioteca di quel Seminario possiede due egregi codici sotto i numeri CCCLVII CCCLVIII, codici da me descritti nell’operetta Della Biblioteca del Seminario di Padova (Venezia, Gattù, 1849, 8o, p. 40). Il primo prezioso autografo in figlio dell’anno 1370, contiene la prima lettera del libro XII delle Senili, stampata, colle varianti dell’antigrafo, di alcune edizioni e del Codice CCXXIII della Marciana, in Padova l’anno 1808, in 4o. Il secondo contiene le lettere 15 e 16 delle Senili. Le torna pure ad onore la storia delle tenute pubblicazioni e dei procedimenti da Lei usati per dare la propria Ciò per altro che non era da attendersi se non da persona impratichita cogli anni e cogli studi ripetuti, di questo soggetto, Ella ha prestato mirabilmente, col levare all’Indice Meneghelliano parecchie lettere, che son brani di altre. E’ questa una delle più intralciate matasse che si presentino nell’esame de’ Codici manoscritti. E’ perciò che nelle collazioni delle lettere dai Manoscritti cogli stampati, io adotto sempre la citazione non solo del principio, ma eziandio dalla fine, benché talvolta possa essere citato come lettera un brano intermedio. Par quasi impossibile che dopo le minute ricerche del Meneghelli, Ella abbia potuto dissotterrare 23 nuove lettere. Tal fatto però aggiunto al testé riferito, appalesa la superficialità degli studj del pur altro erudito Professore, benché non abbia risparmiato spese per vi trarre materiali e notizie. Il prospetto a pag. XXVIII-LXXXVII è una gemma bibliografica, di cui dee sapernele grado la Scienza, e al quale dono ricorrere quando si pubblicherà il Catalogo de’ Manoscritti della nostra Biblioteca, dacché, spero, avverrà fra non molto. L’ordinata distribuzione delle lettere, coi loro argomenti, i nomi di quelli cui furon dirette; e segretamente le tavolette cronologiche risultanti da quelle, sono lavori necessarj e compiuti, che dovrebbero servire di regola a chiunquesi occupa di simi li collezioni. Mi rincresce assai che il Le Monnier non attenda, colla possibile sollecitudine, alla continuazione d’un’opera da tanto tempo desiderata e che Ella ha impreso con auspicj così felici. Benché i prolegomeni siano principalmente quelli che porranno il di Lei nome nella schiera di quelli che sono già inscritti nel gran libro della Storia della letteratura italiana e latina medievale tuttavia sarebbe una jattura per buoni studj il lasciare incompiuta la serie. Aggradisca nuovamente l’attestazione della mia gratitudine ed i sensi di piena stima onde me la protesto.

Devotissimo Servitore
Giuseppe Valentinelli