FAR – ARCHIVIO FRACASSETTI

citazione

«Io tenni sempre la traduzione dover essere come un ritratto. Fu chi disse dover parlare il traduttore come oggi parlerebbe l’autore nella lingua in cui si traduce. A me parve più giusta la sentenza di quelli che dissero doversi sforzare il traduttore a parlare nella sua lingua, come l’autore ch’ei traduce parlò nella sua» [Giuseppe Fracassetti]

CONTATTI

Responsabile Scientifico

Francesca Florimbii

francesca.florimbii2@unibo.it        

0512098562

Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, via Zamboni 32, 40126 Bologna

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Direttore della Biblioteca Civica “Romolo Spezioli” di Fermo

Maria Chiara Leonori

mariachiara.leonori@comune.fermo.it           0734284451

Piazza del Popolo 63, 63023 Fermo (AP)

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Amministratore del sito

Valentina Zimarino

valentina.zimarino2@unibo.it     

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Redazione

Roberta Tranquilli         roberta.tranquilli@unibo.it

Valentina Zimarino       valentina.zimarino2@unibo.it

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NEWS

Giovedì17 marzo, presso l’Aula Pascoli dell’Università di Bologna (via Zamboni 32), si terrà la Giornata di Studi Testi, Carteggi e Metadati: il caso Fracassetti, dedicata al FAR-Archivio Fracassetti. Si vedano la pagina Eventi e il sito del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica (FICLIT) dell’Università di Bologna.

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COLLEGAMENTI UTILI

www.ficlit.unibo.it

Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna

 

Biblioteca “Romolo Spezioli” di Fermo

Pagina web della Biblioteca nel sito del Comune di Fermo

 

http://arce.beniculturali.it

Centro Studi ARCE (ARCHIVIO RICERCHE CARTEGGI ESTENSI)

 

https://centri.unibo.it/cerb/it

Centro di Ricerca in Bibliografia (CERB) Università di Bologna

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Centro di ricerca

Nella Biblioteca Civica “Romolo Spezioli” di Fermo (da ora denominata Biblioteca Spezioli) è conservato un giacimento di documenti, che fanno capo al ‘Fondo Giuseppe Fracassetti’, con una collezione di autografi e di materiale bibliografico imponente, se si considera che la sola sezione petrarchesca (a cui è primariamente rivolto il nostro interesse) comprende al momento quattro cassette relative alle lettere Familiari, una di Varie, una di Inedite; due cassette di Senili e due di Adnotationes alle Familiari e alle Varie; ancora due di una Miscellanea petrarchesca dove si raccolgono, in carte manoscritte o sotto forma di estratti a stampa, studi su Petrarca e la sua opera; una in cui si conserva il carteggio, ordinato alfabeticamente, riguardante tutti i corrispondenti di Giuseppe Fracassetti; e l’ultima che custodisce la traduzione parziale dei Rerum memorandarum libri – autografa e inedita –, accompagnata da appunti sparsi e ritagli di giornale.

Una tale ricchezza di testimonianze, in gran parte mai consultate, e di prospettive critiche suggerisce quindi la creazione e l’attivazione di un programma di ricerca pluriennale volto all’ordinamento, all’inventariazione, alla descrizione, allo studio e alla pubblicazione dei documenti in oggetto. La fisionomia e la consistenza di tali documenti comporta che questa attività non sia svolta individualmente o da un piccolo gruppo di studiosi ma dall’attività congiunta di ricercatori e docenti universitari del Dipartimento di Filologia classica e Italianistica (da ora FICLIT) e di altri Dipartimenti universitari italiani, con la collaborazione della direzione della Biblioteca di Fermo, incaricata alla gestione, in loco, del patrimonio documentario. Lo svolgimento delle indagini richiederà quindi il concorso di competenze, archivistiche, paleografiche, filologiche, storico-letterarie, atto a favorire uno studio non episodico ma sistematico di una mole di carte tanto ricca quanto inesplorata.

Con questi intenti e dalla collaborazione fra il Dipartimento FICLIT e la Biblioteca Spezioli, intendono creare FAR – Archivio Fracassetti (da ora FAR)

A tale scopo la Biblioteca Spezioli e il Dipartimento FICLIT convengono e si impegnano come segue:

La funzione principale di FAR è di orientare e rendere possibile un’attività di studio originale e altamente specialistica, che al contempo sia atta a diffondere anche presso i non specialisti un importante bene culturale del Paese.
FAR procederà quindi all’ordinamento del Fondo Fracassetti, anzitutto della sua sezione intitolata a Francesco Petrarca, comprendente gli originali delle sue traduzioni e un ricchissimo epistolario inedito, qui trascritto diplomaticamente; si occuperà della digitalizzazione dell’intero patrimonio autografo custoduto nel Fondo; si dedicherà alla pubblicazione in formato cartaceo o elettronico dei documenti inediti e li metterà a disposizione degli studiosi competenti (con particolare riferimento ai giovani ricercatori universitari).

Su questi documenti saranno inoltre svolte pubblicazioni a stampa e on line, redatte tesi di laurea e di dottorato, composti articoli e saggi su riviste specialistiche.
FAR parteciperà e promuoverà inoltre eventi, convegni, seminari, e mostre relativi allo stato della ricerca in corso sul Fondo Fracassetti.

Chi era Giuseppe Fracassetti?

Giuseppe Fracassetti nacque a Fermo il 19 agosto 1802, da Camillo Fracassetti e Teresa Cinughi de’ Pazzi di Siena. Compì i primi studi nella città natale, presso il ginnasio e il seminario locale. Nel 1817 si trasferì a Roma per studiare nel collegio Romano e nel collegio Capranica, ma dopo due anni tornò a Fermo, dove conseguì nel 1822 la laurea in utroque iure (in diritto civile ed ecclesiastico). Dal 1823 Fracassetti visse nuovamente a Roma, in qualità di avvocato e aiutante di Monsignor Juan Francisco Marco y Catalan, giudice della Sacra Rota e governatore di Roma. In quegli anni si avvicinò al mondo dei salotti e della letteratura: divenne membro di numerose accademie (Accademia dei Giovani Filomati, Accademia Tiberina e Arcadia,  col nome di Licofrone Penejo), per le quali compose alcune liriche (come In morte di Canova, scritta nel 1822).

Nel 1827 tornò a Fermo, dove esercitò la professione di avvocato fino al 1845. Negli anni Quaranta e Cinquanta Fracassetti approfondì gli studi letterari, interessandosi in modo particolare alla produzione in lingua latina di Francesco Petrarca. Nel 1855, su sollecitazione dell’amico Cesare Trevisani, pubblicò sulla rivista fiorentina «Lo Spettatore» un saggio di critica dal titolo Sulla canzone del Petrarca che incomincia “Spirto gentil”. Il contributo diede a Fracassetti una certa notorietà, che lo spinse, nuovamente appoggiato da Trevisani, allo studio sistematico della prosa di Petrarca.

Nel 1858 pubblicò a Venezia la traduzione del trattato De ipsius et multorum ignorantia, dopodiché si dedicò all’epistolario petrarchesco, di cui si conoscevano solo traduzioni parziali (anche recenti, come l’edizione del 1820 a cura di Ambrogio Levati e le traduzioni di Ferdinando Ranalli e Giulio Perticari).

Fracassetti procedette allo studio delle precedenti traduzioni e della tradizione manoscritta e a stampa delle lettere, che rese necessaria la collaborazione di numerosi bibliotecari, archivisti, studiosi (di cui il carteggiodel Fondo ci offre testimonianza). L’esito delle ricerche venne dato alle stampe dall’editore fiorentino Felice Le Monnier: negli anni 1859-1863 pubblicò il testo latino delle Familiari e delle Varie (Epistolae de rebus familiaribus et variae), successivamente i quattro volumi di ‘volgarizzamento’ Delle cose familiari libri ventiquattro, lettere varie (1863-1867) e infine i due volumi Lettere senili di Francesco Petrarca (1869-1870). Il lavoro sulle epistole rappresenta la parte più nota degli studi di Fracassetti su Petrarca, fondati sulla ricerca di codici manoscritti, letture critiche e annotazioni alla sua traduzione (queste ultime, dal titolo Adnotationes, vennero pubblicate postume nel 1890 a cura di Camillo Antona-Traversi e del bibliotecario Filippo Raffaelli).

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